Per la prima volta in Italia, di ritorno dalle Isole Faroe, la Bob Barker è stata accolta da Venezia con entusiasmo. Ancorata alla Marina Vento di Venezia sull’Isola della Certosa, la nave della flotta Sea Shepherd, impegnata nella lotta contro la pesca illegale e per la salvaguardia dell’ecosistema marino, è stata presentata al pubblico alla presenza del capitano Alex Cornelissen, amministratore delegato di Sea Shepherd Global, e dell’assessore Paolo Romor, in rappresentanza del comune di Venezia, che ha patrocinato l’evento.
“Da appassionato di mare, sia pur in modo amatoriale – ha esordito Romor - mi è capitato solamente di incontrare dei delfini, durante la navigazione. Se penso all’emozione che ho provato, posso solo immaginare cosa possa significare trovarsi faccia a faccia con i grandi cetacei e capire ancor più come e perché Sea Shepherd si batta per salvarli”. Facendo poi riferimento alla sentenza della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja che, nel 2014, ha dichiarato illegale la caccia alle balene, Romor ha sottolineato l’importanza dell’azione che la flotta di Paul Watson ha svolto dalla fine degli anni ’70 ad oggi. “Quando interviene una sentenza rivoluzionaria come questa – ha commentato - non è mai per caso: il terreno viene preparato prima e questa determinante opera di sensibilizzazione si deve a Sea Shepherd. Mi sento dunque di ringraziarla a nome della città, perché chi difende il mare, difende anche Venezia e aiuta a mantenerla quel luogo vivo che tutti amiamo”.
Purtroppo l’azione della Bob Barker contro i balenieri continua, perché in particolare il Giappone, pur avendo inizialmente riconosciuto la sentenza, ha comunque deciso di portare avanti la pratica. Come pure continuano le altre campagne della flotta, che conta ormai ben otto navi: dall’ultima in difesa del merluzzo dell’Antartico, a quella appena conclusa per i globicefali nelle Isole Faroe, alla prossima che prenderà avvio in Africa, focalizzandosi sulle pratiche illegali della pesca minore.
Sea Shepherd è un’associazione di volontari accomunati dalla passione per il mare, che si sostiene grazie a donazioni private. “La decisione di fare tappa a Venezia è simbolica – ha dichiarato Cornelissen - perché la città lagunare è essa stessa sintesi del delicato equilibrio tra attività umana ed ecosistema acquatico”. Riferendosi infine all'incidente che ha portato la nave ad arenarsi nel tentativo di spostarsi in Riva Sette Martiri per la visita al pubblico, il capitano ha ironicamente ammesso che la Barker non ha subito danni e che l’unico ad uscirne malconcio è stato il loro orgoglio. “La Laguna veneziana ha dimostrato di essere per noi più insidiosa dei balenieri giapponesi – ha scherzato Cornelissen – ma abbiamo in programma un altro grande evento in Laguna nel corso dell’anno, perché vogliamo rifarci”.
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フェロー諸島から帰国、イタリアで初めてボブ ・ バーカーは、熱意とヴェネツィアから受信しました。チェルトーザ島のベニスのマリーナ風で固定、シー ・ シェパード船艦隊の戦いに従事して、違法漁業と海洋生態系の保護のためキャプテン Alex 株、管理監督の海の羊飼いグローバル、および評議員パオロ騒ぎ、イベントを主催したヴェネツィアの街を表す存在下で公衆に提示されました。「海への情熱にもかかわらずアマチュア-のみ作った彼の騒々しさ-閲覧中イルカ、たまたま。私が感じた感情の思う場合しか思えない大きなクジラに遭遇し、それらを保存するシー ・ シェパードの戦いもより多くの方法と理由を理解するのにはどういうことができる。」2014 年に違法な捕鯨をという、ハーグの国際司法裁判所の判決を参照して、騒動以来現在まで後半 70 's Paul Watson の艦隊を果たしているアクションの重要性を強調しました。「この – 革命的な判断がある場合当該--決して偶然: 前に地面を準備し、シー ・ シェパードがこの重要な意識。また、ヴェネツィアを守る人、海を守るために、私は市に代わって彼女に感謝するので感じるし、サイト生きている私達すべての愛を保つことができます」。Purtroppo l’azione della Bob Barker contro i balenieri continua, perché in particolare il Giappone, pur avendo inizialmente riconosciuto la sentenza, ha comunque deciso di portare avanti la pratica. Come pure continuano le altre campagne della flotta, che conta ormai ben otto navi: dall’ultima in difesa del merluzzo dell’Antartico, a quella appena conclusa per i globicefali nelle Isole Faroe, alla prossima che prenderà avvio in Africa, focalizzandosi sulle pratiche illegali della pesca minore.Sea Shepherd è un’associazione di volontari accomunati dalla passione per il mare, che si sostiene grazie a donazioni private. “La decisione di fare tappa a Venezia è simbolica – ha dichiarato Cornelissen - perché la città lagunare è essa stessa sintesi del delicato equilibrio tra attività umana ed ecosistema acquatico”. Riferendosi infine all'incidente che ha portato la nave ad arenarsi nel tentativo di spostarsi in Riva Sette Martiri per la visita al pubblico, il capitano ha ironicamente ammesso che la Barker non ha subito danni e che l’unico ad uscirne malconcio è stato il loro orgoglio. “La Laguna veneziana ha dimostrato di essere per noi più insidiosa dei balenieri giapponesi – ha scherzato Cornelissen – ma abbiamo in programma un altro grande evento in Laguna nel corso dell’anno, perché vogliamo rifarci”.
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