La nave Ocean Warrior è giunta nelle acque dell’Emisfero Sud, dove a breve si porteranno anche le baleniere giapponesi per l’inizio della stagione di caccia.
L’Operazione Nemesis, così chiamata in onore della dea greca della giustizia ineludibile, sarà una delle campagne più difficili intraprese da Sea Shepherd. Le baleniere giapponesi, infatti, hanno raddoppiato l’area di caccia alle balene nell’Oceano del Sud. Questo significa che le navi dell’associazione ambientalista dovranno perlustrare una superficie vasta il doppio rispetto a quella delle precedenti battute.
Per raggiungere la quota massima di animali da cacciare, fissata come lo scorso anno a 333, le flotte giapponesi potrebbero aver bisogno di meno tempo e, quindi, tornare presto in patria.
Oltre alla nuova Ocean Warrior, i volontari di Sea Shepherd saranno coadiuvati nella missione dalla nave Steve Irwin, oltre che da gommoni e un elicottero.
Dubbi sul programma scientifico
Il programma giapponese di ricerca scientifica desta forti dubbi per la Corte Internazionale di Giustizia ma anche per la Commissione Baleniera Internazionale e la Corte Federale Australiana.
Tuttavia, dopo l’imposizione di un anno di stop per la caccia alle balene, la flotta baleniera giapponese è ritornata la scorsa stagione in Antartide uccidendo 333 balenottere minori, più della metà delle quali erano femmine in gravidanza.