Dopo la vittoria sui Britanni le legioni romane tornarono in Gallia e si disposero negli accampamenti invernali; a Tito Labieno, come era accaduto anche prima della spedizione in Britannia (Bellum Gallicum, III, XI), fu assegnato il comando della legione destinata ai territori dei Remi, al confine con i Treveri (Bellum Gallicum, V, XXIV), un territorio molto importante e al tempo stesso uno dei più pericolosi dell'intera Gallia. Labieno dovette più volte combattere contro i Treveri, comandati da Induziomaro, e in tutte le occasioni riuscì a sconfiggere il nemico (Bellum Gallicum, V, XLVII - V, XLVIII - V, LIII - V, LVI - V, LVII - V, LVIII).
Il sesto anno della campagna gallica (53 a.C.) iniziò con l'ennesima rivolta di alcune popolazioni della Gallia Belgica e delle regioni orientali della Gallia Celtica; i Treveri, capeggiati dai parenti di Induziomaro, riuscirono a trovare degli alleati fra i Germani e gli Eburoni. Preparativi di rivolta si ebbero anche tra i Nervi, gli Atuatuci, i Menapi, i Senoni ed i Carnuti. Cesare decise quindi di aumentare il numero delle legioni stanziate in Gallia da sette a dieci e ne inviò due di rinforzo a Labieno, ancora accampato in prossimità del territorio dei Treveri dove combatté vittoriosamente l’ennesima battaglia (Bellum Gallicum, VI, V - VI, VII - VI, VIII).
Nell'autunno dello stesso anno, mentre Cesare era impegnato a combattere contro gli Eburoni, Labieno, al comando di tre legioni fu inviato nel territorio dei Menapi