Il Potere è in molti casi figlio della corruzione e della spregiudicatezza. Segue vie strette e impervie, lastricate di compromessi e inganni che vengono poi confusi con l' intelligenza politica. Roma antica insegna. Cesare, che amava il suo popolo, non esitò a sfruttarlo; trasse dalla sua parte gli oppositori offrendo in cambio denaro. Corruppe, blandì, minacciò. E raggiunse i suoi obiettivi. Ma fu anche un condottiero amato dal suo esercito, temuto dai nemici, capace di grandi atti di generosità. Alla figura di Giulio Cesare Andrea Frediani dedica ora una trilogia che si apre con «Dictator. L' ombra di Cesare» (Newton Compton). Proconsole in Gallia, Cesare può contare sulla fedeltà assoluta di un amico d' infanzia, Tito Labieno. L' uno ha salvato la vita dell' altro, nell' 88 a.C., mentre Silla invadeva militarmente Roma. Insieme si ritrovano a fronteggiare, molti anni dopo, i popoli che rifiutano di sottomettersi o di venire a patti con Roma. Nel «De bello gallico» Cesare cita abbondantemente l' amico generale, ma Labieno resta sempre figura di secondo piano, nonostante i successi militari di cui si rende protagonista combattendo contro popolazioni agguerrite come i Tigurini, i Treveri e i Belgi. Cesare gli darà nel 50 a.C. il governo della Gallia Cisalpina, ma questo non basterà a distoglierlo dalla fedeltà alla Repubblica e lo spingerà, alleato di Pompeo, contro lo stesso Cesare. «Dictator» è la storia di un' amicizia che resterà tale nonostante tutto. Nonostante il tradimento di Labieno, che Cesare mostrerà fino alla fine di saper perdonare. Il libro ripercorre tutta la campagna militare in Gallia, e Frediani è abile nell' immergere il lettore dentro le battaglie, nell' accendere emozioni, nel ricostruire fin nei minimi particolari paesaggi e ambienti, nel portare i lettori in prima linea, fra scintillii di spade e atroci spargimenti di sangue. La mattanza dei cadurci dopo la caduta di Uxelludunum è tra le pagine più terribili, con i prigionieri cui vengono mozzate la mani, l' urlo delle madri, lo strazio dei bambini. Ma quel che più preme all' autore è il recupero della figura di Labieno, personaggio di primo piano, non abbastanza valorizzato dalla Storia. Il generale è al fianco di Cesare come principale comandante subalterno. Insieme elaborano strategie e compiono gesta straordinarie, agiscono in piena sintonia e sono, di fatto, invincibili. Ma a Roma intanto cresce la fazione che si oppone a Cesare e, temendo il suo crescente potere, vuole metterlo sotto processo. Gli anticesariani riusciranno a portare dalla loro parte persino Labieno, desideroso di vedere riconosciuto il proprio valore militare messo in ombra dalla forte personalità di Cesare. «Dictator» è un romanzo storico e come tale si regge anche sul racconto parallelo di un amore, quello di Quinto, figlio di Labieno, per Veleda, una principessa della Gallia finita prigioniera dei romani. (Andrea Frediani: «Dictator. L' ombra di Cesare», Newton Compton)