Già nel 1788 il Colucci, basandosi anche sugli scritti dello storico cingolano Filippo Maria Raffaelli, aveva attribuito il giusto significato ai verbi constituerat e exaedificaverat (11); Labieno fu un restauratore, un mecenate del I sec. a.C., che decise di investire le proprie ricchezze a Cingoli, evidentemente la sua terra di origine.
Dall'orazione di Cicerone in favore di C. Rabirio si desume un terminus post quem della data di nascita di Tito Labieno. Sappiamo infatti che nel 100 a.C., al tempo in cui Saturnino e Quinto Labieno furono uccisi, Labieno non era ancora nato: Scilicet tibi graviorem dolorem patrui tui mors attulit quam C. Graccho fratris, et tibi acerbior eius patrui mors est quem numquam vidisti quam illi eius fratris quicum concordissime vixerat (12).
Nel 63 a.C. ricoprì l'incarico di Tribuno della plebe (13). Dall'anno del suo tribunato a quando partì per la Gallia con Cesare (58 a.C.) non si hanno più notizie di lui, tuttavia il fatto di essere nominato da Cesare legatus pro praetore (14) fa pensare che egli abbia ricoperto la carica di Pretore. Dal momento che la legge prevedeva che un magistrato non poteva assumere un incarico l'anno dopo averne ricoperto un altro, è probabile che Labieno assunse la carica di Pretore nell'arco di tempo compreso tra il 61 e il 59 a.C. L'età minima richiesta per ricoprire questa magistratura era quarant'anni per cui, considerando le notizie forniteci da Cicerone nell'orazione in favore di Rabirio, è possibile collocare, in via approssimativa, la data di nascita di Tito Labieno nel 99 a.C.