Cassio Dione, Historia Romana, XLIII, 38: ὅ τε Βογούας ἔξωθέ που τῶν συνεστηκότων ὢν ἐπὶ τὸ τοῦ Πομπηίου στρατόπεδον ὥρμησε, καὶ ὁ Λαβιῆνος ὡς τοῦτο εἶδε, τήν τε τάξιν ἐξέλιπε καὶ πρὸς ἐκεῖνον ἐτράπετο (Bogud, che era da qualche parte al di fuori della battaglia, partì per l'accampamento di Pompeo, al che Labieno, avendo visto ciò, abbandonò la sua postazione e procedé contro di lui).
(32) Publio Annio Floro, Epitoma di Tito Livio, II, 13: nisi quod cohortes hostium quinque per transversam aciem actae, quas Labienus periclitantibus castris praesidio miserat, speciem fugae praebuissent (Sennonché le cinque coorti dei nemici condotte fuori dalla battaglia, che Labieno aveva mandato in aiuto agli accampamenti che erano in pericolo, diedero tutta l'apparenza di una fuga).
(33) Appiano di Alessandria, Historia Romana, libro XIV, De bellis civilibus II, 105: Οὐάρου δὲ καὶ Λαβιηνοῦ καὶ ἑτέρων ἀνδρῶν ἐπιφανῶν ἐκομίσθησαν αἱ κεφαλαὶ Καίσαρι (furono portate a Cesare le teste di Varo, di Labieno e di altri uomini illustri).
(34) Marco Velleio Patercolo, Historiae Romanae ad M. Vinicium libri duo, 55: Labienum Varumque acies abstulit.