sulla fedeltà dei sottoposti di cesare, soprattutto nella conquista della gallia non penso ci possano essere dubbi. era amato da tutti i soldati, sia di rango che non. un'latra situazione si viene a creare durante la guerra civile contro pompeo. labieno non è stato l'unico luogotenente di cesare a passare al nemico. ce ne sono stati altri. vi faccio alcuni esempi:
Servio Galba. Legato di cesare nella sua guerra gallica. nell'autunno del 57 a.c. sedò una rivolta nei pressi di octodurus(attuale martigny, in svizzera) con la XII legione. in seguitò passò dalla parte del "nemico", tanto che fu uno dei cospiratori e accoltellatori di cesare. in seguito condannato a morte e ucciso nel 43 a.c.
Decimo Junio Bruto. svolse la difficilissima guerra navale contro i potenti veneti, nel nord-ovest della gallia. in seguito seguì cesare anche nella guerra contro pompeo, attuando il blocco navale di massilia. nonostante questo fu anche lui uno dei cospiratori e degli assassini di cesare il 15 di marzo del 44 a.c. morì poco dopo.
tutti questi voltafaccia non furono portati ne dal loro improvviso odio per cesare, tantomeno per rapporti clientelari con il suo avversario. bensì la ragione principale fu il fatto che ritenevano come forma di governo valida solamente la repubblica. non potevano nominare le parole re e imperatore. credo che per labieno sua accaduta la stessa cosa; anche perchè chi rimaneva dalla parte di cesare lo faceva per la propria stima verso il grande condottiero. al contrario, che era dalla parte di pompeo non lo faceva per pompeo, bensì per preservare la repubblica. uno degli esempi più lampanti è marco junio bruto che, nonostante il suo affetto per cesare, fu uno degli assassini dello stesso dittatore.
quindi credo che il suo rapporto clientelare non fù l'unica variabile che lo portò dalla parte di pompeo, bensì furono più di una le ragioni che lo diressero da quella parte.